Pieve di Santa Maria Assunta a Cellole
Circondata dalla campagna della Valdelsa, la Pieve di Santa Maria Assunta è considerata il piccolo tesoro di Cellole, una località poco distante da San Gimignano e dal tracciato della Via Francigena. Il nome deriva dall’etrusco cela che significa “piccolo luogo sacro”. Le prime testimonianze dell’antica chiesa risalgono al XI secolo, la quale subì varie modifiche fino ad arrivare alla sua consacrazione nel 1238 come indica un'iscrizione murata sulla facciata. Nello stesso periodo la pieve assunse la funzione di lebbrosario, ovvero un ospedale istituito per curare e tenere isolati i malati di lebbra. Considerata una delle più importanti pievi romaniche del XII secolo del territorio, la sua struttura a pianta rettangolare è formata da tre navate, archi a doppio sesto e un abside semicircolare. Nella pieve è presente anche una fonte battesimale in travertino, mentre all’esterno la facciata, oltre a raffigurare l’incisione con la data di consacrazione della pieve, è caratterizzata da una testa umana scolpita nella pietra. Arrivando alla pieve, un incantevole boschetto di cipressi circonda il luminoso complesso, preparando il visitatore alla meraviglia.