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Palazzo Comunale

Un itinerario dell'arte nello storico palazzo del potere

Sede “storica” dei Musei Civici, il Palazzo Comunale di San Gimignano si trova in Piazza del Duomo a sottolineare l’importanza e la centralità della sede del governo della città. Costruito nel 1288 e divenuto sede del comune nel 1337, il palazzo presenta una facciata con finestre ed archi ribassati a grosse bozze di pietra squadrata e caratterizzata da un balcone su mensole antiche dove il podestà parlava alla folla. Il Palazzo Comunale, chiamato anche Palazzo del Popolo o Palazzo Nuovo del Podestà, è strutturato su due piani, al cui interno sono esposte le opere d’arte dei più celebri pittori toscani. Al primo piano si trova la Sala del Consiglio, chiamata anche Sala di Dante, come ricordo della visita del Sommo Poeta alla città di San Gimignano nel 1299 come ambasciatore della lega guelfa.

Al suo interno è presente un ciclo di affreschi, dipinti da Azzo Masetto intorno al 1290, con scene di caccia e di torneo dedicate a Carlo D’Angiò; non può passare inosservata la maestosa Madonna in Maestà dipinta dal pittore senese Lippo Memmi nel 1317, seguace di Simone Martini. Inoltre, per tutta la stanza sono presenti gli stemmi affrescati delle famiglie francesi che avevano combattuto nella battaglia di Campaldino al seguito di Carlo II d’Angiò. Sullo stesso piano è collocata la Sala delle Adunanze segrete, utilizzata dal governo cittadino, che ancora contiene gli antichi sedili lignei intarsiati. Al secondo piano si trova, invece, la Camera del Podestà dove è possibile ammirare i curiosi affreschi di Memmo di Filippuccio donominati Esiti positivi e negativi dell'iniziazione amorosa di un giovane: di inizio Trecento, raffigurano alcuni episodi amorosi dagli esiti infausti, in cui compare anche la figura del filosofo Aristotele innamorato della cortigiana Fillide.

Questi affreschi erano stati collocati proprio all’interno del Palazzo comunale con la funzione di monito per il Podestà, il quale doveva costantemente ricordarsi di non distrarsi da quelli che erano i suoi doveri e compiti istituzionali. La Pinacoteca, presente sullo stesso piano, è un meraviglioso scrigno di opere realizzate tra il Trecento e il Quattrocento dai migliori artisti fiorentini e senesi, come Benozzo Gozzoli, Benedetto da Maiano, Filippino Lippi e Pinturicchio; un vero e proprio tripudio di arte della pittura italiana.

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